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Recensioni Don Pasquale Verona febbraio 2019 "Si muove con altrettanta maestria il Don Pasquale di Carlo Lepore, che interpreta un personaggio lontano dal cliché del vecchio in disarmo, ma un signore d’età ben portata con l’ormone a palla (Albanese dixit) come oggigiorno se ne vedono tanti. Con arte di consumato attore, Lepore traduce vocalmente tutto questo in un canto dagli accenti “saporiti”, dall’umorismo raffinato. Il personaggio acquisisce così una dignità che è molto spesso sacrificata, e un’autenticità rara." Francesco Lodola/ Ieri oggi domani opera. "Un cast degno di nota quello che ha caratterizzato questa prima, a partire dal basso Lepore che ha portato in scena un Don Pasquale magistralmente espressivo nei minimi dettagli, con una mimica studiata e attenta. Quella del protagonista dell’opera è sicuramente un’interpretazione fuori dagli schemi ordinari, in quanto l’artista napoletano rende nei comportamenti, nelle reazioni e nei modi di fare squisitamente contemporanea la personalità del protagonista, senza mai cadere nella banalità. Eccellente la tecnica recitativa e vocale, quest’ultima impeccabile anche nel sillabato veloce Cheti, cheti immantinente, doti che confermano Lepore come uno degli interpreti più rilevanti della rappresentazione "Il cast della prima, grazie anche ad una recitazione misurata e priva di caccole, è da manuale: la vocalità di Carlo Lepore nel ruolo del titolo è estesa, intatta, omogenea, da basso che sa cantare ottimamente e che non teme gli scilinguagnoli del buffo e interpreta un uomo serio ma non serioso che affronta (e paga) un’inaspettata follia alla soglia della terza età". "Nel ruolo del titolo un Carlo Lepore in forma, che ha scenicamente ben connotato il personaggio e vocalmente convinto, grazie alla facilità nel registro medio grave, perfino sovradimensionato per questo ruolo di basso comico, ma pur sempre bello da sentire" Paolo Corsi /Opera arena magazine. "Il protagonista è un Carlo Lepore molto attoriale: sicuramente non gli manca la presenza scenica, la verve del mattatore e la capacità di tenere unito il gruppo in scena. M.Teresa Giovagnoli/Mtg lirica Carlo Lepore quale Don Pasquale ci offre un'interpretazione davvero eccellente. In perfetto equilibrio tra sorniona galanteria e compiaciuto narcisismo il suo carattere decolla e si mostra con semplicità, evidenziando tutti gli elementi teatrali che lo rendono, ancora oggi, un personaggio più che contemporaneo. La vocalità, perfettamente al servizio del ruolo, contribuisce poi, grazie ad un sobrio ed attento uso del fraseggio e ad una musicalità raffinata e tecnicamente puntuale, ad una caratterizzazione completa e teatralmente vincente. In questo Don Pasquale l'umiliazione della burla non è mai evidente, ma la dignità con cui viene nascosta ne potenzia ancor più l’umanità". S.Campana / Operaclick "Carlo Lepore ha sciorinato nel ruolo del titolo una linea di canto duttile e ben timbrata, mai caricaturale, accompagnata da una presenza scenica a tutto tondo pur senza alcuna gigioneria, come si conviene a un personaggio complesso e in fondo tormentato, oltre le sue ingenue illusioni". C.,Galla/Le Salon Musical " Se il personaggio Don Pasquale è protagonista del libretto, con Carlo Lepore ha assunto la centralità di tutta la vicenda musicale e teatrale delineando la classica figura del basso comico a cui sono affidati i momenti musicali più legati alla tradizione del teatro comico di tradizione rossiniana, i veloci sillabati del duetto con Malatesta, la sua aria d'ingresso che ricalca altre arie e situazioni dei bassi comici delineati dai modelli rossiniani. La regia gli ha disegnato un ruolo di anziano ancora dotato di energia vitale, con la rassegnazione di non riuscire a star dietro alle rivendicazioni anche sociali della finta moglie Sofronia alias Norina: la scena della menzione dello schiaffi da Norina e rievocata con tutta l'amarezza del disinganno" "Carlo Lepore si mostra eccellente caratterista, uso ad esprimersi con sobrietà ed eleganza, ponendo in campo una spontanea comunicativa che ci induce al complice sorriso. Vola sul canto e non ha problemi di tessitura, ed in più sa conferire al suo Pasquale anche tutti quei risvolti di disillusa malinconia che ci vogliono – eccome - per render completo il personaggio. Bravissimo, veramente" P.Mion/ Teatro.itRecensioni Italiana in Algeri a Torino 22/28 maggio 2019
"Carlo Lepore ha mostrato tutta la bravura dell’artista ormai rodato, assoluto mattatore sul palcoscenico, meraviglioso nel delineare gli aspetti buffi dell’arroganza un po’ volgare del Bey. Dal punto di vista vocale, oltre alla pienezza di suono con belle rotondità nelle note gravi, Lepore ha dato prova di una apprezzabile fluidità nelle insidiose colorature. Oltre al dono di una notevole spigliatezza derivante da una spontaneità nella recitazione" Ludovico Buscatti/Operaclick "Lepore ha poi il pregio di rendere l’incontenibile carica istrionica secondo il modus operandi dell’esperto belcantista, all’insegna cioè della spigolatura vocale, del fraseggio cristallino, della dizione precisa, della sfumatura. " A.Trotta/ L'ape musicale "...sono stati vere colonne portanti della serata: il basso Carlo Lepore, un Mustafà dal registro grave imponente ed espressivo e dal sillabato agile e brillante; e..." M.Leo/GB Opera
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